Per i neofiti le regole che governano il sistema ADR possono sembrare illogiche e a volte controintuitive, esistono però due criteri chiave per sciogliere buona parte dei casi controversi.
1) L’ADR valuta come prevalenti i rischi associati al trasporto. Se un sostanza, ad esempio, è molto infiammabile (punto di infiammabilità inferiore a 18°) e tossica per ingestione, ai fini del rischio associato al trasporto prevale la infiammabilità. I colli infatti viaggiano in un compartimento cui non accede l’autista durante il trasporto ed è pertanto improbabile che egli possa ingerire la sostanza tossica, viceversa anche una piccola perdita di liquido infiammabile - in presenza di una scintilla nel vano di carico - può generare un incendio di vaste proporzioni. In questo senso, l’ADR è complementare con altre normative - ad esempio CLP o normativa rifiuti - che guardano alla stessa sostanza o prodotto in un’altra fase del suo ciclo di vita.
2) L’ADR, per una stessa sostanza nella identica quantità, considera meno rischioso il trasporto in cui il quantitativo totale è frazionato in colli di piccola dimensione.Ad esempio, UN 1340 Pentasolfuro di fosoforo, 4.3, II è una sostanza solida che reagisce pericolosamente con l’acqua. Essa può essere trasportata in esenzione totale ADR per quantità limitate in flaconi del peso massimo di 50 gr (in scatole del peso massimo di 30 kg), ma è di categoria di trasporto 0 (colonna 15 della Tabella A), ovvero il trasporto di un flacone da 1 kg di Pentasolfuro di fosforo richiede l’applicazione integrale della norma ADR.In altri termini, sono in esenzione totale se trasporto 1000 kg di Pentasolfuro di fosforo in flaconi da 500 gr, sono invece obbligato a seguire tutte le regole ADR se trasporto 1 kg di Pentasolfuro di fosforo in un flacone.Questa apparente contraddizione può essere sciolta facendo riferimento alla regola generale esposta: più fraziono il quantitativo di merce pericolosa, più riduco il rischio associato al trasporto.