La norma ADR nelle sue revisioni biennali dal 2017 ad oggi ha focalizzato il tema delle apparecchiature in cui sono contenute merci pericolose, assegnando a ciascuna tipologia un numero ONU (ad es. UN 3481 Pile al litio ionico contenute in un equipaggiamento), e quindi ampliando di molto lo spettro delle aziende coinvolte nella gestione ADR dei propri prodotti.

In molti casi poi, anche a causa della diffusione della vendita on line di merci e articoli, lo scenario per molte aziende è complicato dalla necessità di prevedere un trasporto intermodale, prevalentemente strada – aereo, per far arrivare il proprio prodotto a destino. In questo caso si rende necessario affiancare al contributo del Consulente ADR anche quello dello spedizioniere doganale per essere certi che la merce giunga al cliente senza problemi burocratici o intoppi nei vari snodi del percorso e – soprattutto – che viaggi in modo sicuro e documentato, bandendo le soluzioni “creative”.

Il Consulente ADR in questo caso è chiamato a definire le procedure da adottare in azienda per la gestione delle merci pericolose tenendo conto della intermodalità della catena logistica. A cominciare dall’imballaggio dei colli, dal packaging e dall’etichettatura (come conseguenza della classificazione della merce) dovranno essere valutate sia le regole ADR (trasporto su strada) sia le regole IATA (trasporto per via aerea), fornendo regole chiare al personale di magazzino e agli uffici amministrativi che dovranno predisporre i documenti di trasporto.